I MANEGGI PER MARITARE UNA FIGLIA
di Niccolò Bacigalupo
I Maneggi per maritare una figlia
12 Marzo 2024, Martedì ore 21
I MANEGGI PER MARITARE UNA FIGLIA
di Niccolò Bacigalupo
regia Tullio Solenghi
I Maneggi per maritare una figlia è forse la commedia più amata e celebre del repertorio di Gilberto Govi, con la regia e la straordinaria interpretazione di Tullio Solenghi ed Elisabetta Pozzi. Genova, anni ’50, Steva è un uomo semplice e mite, continuamente vessato dai rimbrotti dell’acida moglie Giggia. I due coniugi, non più giovanissimi, sono impegnati nella scrupolosa ricerca di un “buon partito” per maritare la loro unica figlia Metilde. La sgangherata selezione ha inizio, in un continuo andirivieni di candidati più o meno papabili che genera un crescente vortice di intrighi, malintesi, gag, battibecchi e risate.
12 MARZO 2024 ORE 21.00
SPETTACOLO IN ABBONAMENTO
biglietto acquistabile on line
Oppure
Presso la Segreteria del Teatro
Corso Italia, 13 – 28844 – Villadossola (VB) - Tel. 0324.575611
Orari di apertura: martedi e mercoledì 10.00-12.00, giovedi 10.00-12.00 e 15.00-18.00
I Maneggi per maritare una figlia è forse la commedia più amata e celebre del repertorio di Gilberto Govi,
con la regia e la straordinaria interpretazione di Tullio Solenghi ed Elisabetta Pozzi.
Genova, anni ’50, Steva è un uomo semplice e mite,
continuamente vessato dai rimbrotti dell’acida moglie Giggia.
I due coniugi, non più giovanissimi,
sono impegnati nella scrupolosa ricerca di un “buon partito” per maritare la loro unica figlia Metilde.
La sgangherata selezione ha inizio,
in un continuo andirivieni di candidati più o meno papabili che genera un crescente vortice di intrighi,
malintesi, gag, battibecchi e risate.
I MANEGGI PER MARITARE UNA FIGLIA
di Niccolò Bacigalupo
regia Tullio Solenghi
progetto scenografico Davide Livermore
con Tullio Solenghi ed Elisabetta Pozzi e con Roberto Alinghieri
produzione Teatro Sociale Camogli/Teatro Nazionale di Genova/ Centro Teatrale Bresciano
“Per me quella di Govi è una “maschera” senza tempo, paragonabile a quella di Arlecchino, ed è con questo rispetto e con questa dedizione che ho voluto interpretarlo”
Tullio Solenghi
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